Nel contesto delle collezioni naturalistiche curate a Mantova durante il XVIII e il XIX secolo, rivestono un particolare rilievo le raccolte zoologiche custodite, rispettivamente, al Liceo Ginnasio "Virgilio" e a Palazzo d'Arco. Tra gli esseri viventi, gli animali – si sa – hanno sempre suscitato una speciale attenzione da parte dell'uomo, il quale di tempo in tempo li ha considerati sotto diversi e spesso intrecciati angoli visuali: da pericolo per la propria incolumità a risorsa alimentare, da fonte di meraviglia a oggetto di studio. In quest'ultima ottica, la temperie culturale illuministica e – soprattutto – il positivismo ottocentesco esercitano anche a Mantova il loro determinante influsso sulla ricerca scientifica. Le specie animali di ogni genere – dagli invertebrati ai mammiferi, passando per i pesci, gli anfibi, i rettili e gli uccelli – vengono così sottoposte ad una disamina meticolosa e ad una classificazione sistematica, partendo dall'opera di Carlo Linneo (1707-1778).
La cospicua collezione di animali impagliati del Gabinetto di scienze naturali del Ginnasio mantovano – di continuo arricchita dopo l'istituzione del Museo di storia naturale voluta, nel 1777, dall'abate Giovanni Girolamo Carli, segretario perpetuo dell'Accademia – risponde a finalità eminentemente didattiche, rivolta com'è alla formazione scientifica degli allievi. Magnifici esemplari di uccelli, mammiferi, rettili e pesci testimoniano con chiarezza, dalle teche dell'istituto, quale sia l'importanza tributata dalla direzione scolastica – e dalle autorità di governo austriache – all'approfondimento dei temi zoologici. Docenti appassionati sono, tra gli altri, Giuseppe Bendiscioli (1787-1864) e Paolo Lanfossi (1798-1864).
Analogo, entusiastico fervore anima il collezionismo del nobile Luigi d'Arco (1795-1872), che – nella dimora cittadina dei suoi avi – allestisce un Museo all'avanguardia: il tipico gabinetto privato del naturalista. Spesso avvalendosi della collaborazione di eminenti studiosi dell'epoca, Luigi raccoglie incessantemente durante la vita preziosi esemplari di specie del mondo animale, affiancandoli alle altre raccolte naturalistiche iniziate già dal nonno Giovanni Battista Gherardo (1739-1791). Di particolare pregio si rivela la collezione di uccelli, restaurata nel 1995, che annovera un rilevante numero di specie un tempo diffuse nel territorio mantovano, in molti casi oggi rare o scomparse.